Il nome di questa disciplina deriva dal greco (necro=morte, mantica= tecnica di divinazione), si tratta quindi della divinazione attraverso i morti. Qualsiasi divinazione che interessi la morte, dall'uso di un corpo morto, o di quello della "polvere di cimitero" (
la cito ma è abbastanza una cagata), o che coinvolga spirito di un defunto è necromanzia.
Questa pratica fu molto diffusa nell'antichità, dalla Cina, sino alla Grecia Classica, l'Italia, ed in Egitto e Mesopotamia seppur con modalità leggermente differenti.
I rituali medievali, che spesso e volentieri prevedevano la riesumazione di un cadavere e la sua rianimazione, derivano dalla tradizione ellenica e romana. In Grecia e presso Roma erano le streghe, o le sacerdotesse di Ecate, a dedicarsi a queste pratiche, che furono in un secondo tempo proibite, in quanto 'contro natura'.
Per quel che riguarda la tradisione egizia tutto il Libro dei Morti è intendibile come rituale necromantico, il cui unico scopo è però quello di permettere al defunto di avere una vita nell'Oltretomba. Anche se è doveroso ricordare come esistano varie versioni di questo testo, versioni che differiscono notevolmente fra loro sia per epoca di compilazione (appartenendo a Dinastie differenti), sia per comprensione e ideologia magica e metafisica.
Nei Grimori medievali le cerimonie riportate spesso appartengono alla Magia Nera, intesa come atto inutile e fuorviante dal proprio percorso, che deve essere al contrario in accordo con l'Amore Universale, ed inoltre non prestano alcun rispetto allo spirito del morto. Tuttavia ritengo che del poco materiale esistente riguardo a questa disciplina la tradizione sia un ottimo punto di partenza, per poter prendere almeno dei concetti di base su cui lavorare inizialmente. Sconsiglio assolutamente di lavorare in necromanzia senza avere un livello di manipolazione energetica medio-alto, in quanto nonostante le numerosissime protezioni di cui si dota il necromane, gettare lo sguardo al di là del velo non è facile, e non è una passeggiata in campagna in un giorno di sole.
Molto più che in altre discipline si rende quindi necessaria quell'opera di contestualizzazione che dovrebbe caratterizzare il moderno esoterismo, in quanto spesso non è possibile (o consigliabile) prendere e mettersi a sgozzare galli neri al centro di un'incrocio, come suggeriscono alcuni grimori di epoca medievale.
Per così dire, è 'lecito' ricorrere alla necromanzia nel caso in cui non sia possibile ottenere in atro modo l'informazione che si va cercando, e che si ritiene propria dello spirito che si evoca. Altra situazione valida è l'evocazione di congiunti morti prematuramente, o con cui si avevano forti legami di sangue. Ma anche in questo caso è sempre meglio pensarci due volte, e riflettere su cosa è meglio. Il lecito comunque è un concetto personale, fondamentalmente è essenziale
il rispetto di colui che si evoca, poichè esso sarà comunque obbligato, almeno formalmente, a rispondere ad una chiamata, ma non è detto che egli si mostri volentieri od in modo amichevole.
Non è facile legare uno spirto, non è facile portarlo a dichiarare il vero, ed il modo di porsi nei suoi confronti può infuenzare fortemente la cerimonia, aiutando magari a non doverlo costringere minacciandolo con torture e maledizioni. Non so voi, ma io non mi diverto a costringere le entità a fare ciò che voglio, anche perchè sono per la pacifica convivenza reciproca.
Esistono basilarmente tre modi di fare necromanzia.
La Cena Muta, in cui, dopo un periodo di preparazione e purificazione, si entra in contatto con lo spirito di una persona cara che si amava e che ci amava. Poichè non sono previsti cerchi protettivi è fondamentale essere certi al cento per cento della buona disposzione dello sprito nei nostri confronti.
Il secondo modo, il più 'facile' ed il meno sicuro in assoluto, è quello che sconsiglio vivacemente da quasi quattro anni a chiunque me ne chieda. Si tratta delle sedute spiritiche, in cui si entra in contatto con entità e spiriti di vario tipo attraverso medium e mezzi fisici di varia natura, come la famosa, e da me tanto odiata, tavoletta Ouija. Sconsiglio fermamente un'applicazione pratica di quanto scritto da Allan Kardek nel Libro degli Spiriti. Lo spiritismo è pericoloso, poichè si è privi di ogni protezione: non viene tracciato alcun cerchio, come dire alle etità che ci si fida ciecamente di loro, e che non devono temere nulla da noi e spesso si invitano le stesse a predere possesso del corpo di uno dei partecipanti. In realtà siamo noi a doverci tutelare, vista la spiacevolissima pospettiva della posessione. Innanzitutto non è detto che si richiami effettivamente lo spirito che si vorrebbe, ed inoltre non è detto che lo spirito stesso sia buono come si pensava, esistono miriadidi entità, buone, cattive, burlone, dispettose, più o meno evolute, e mai si ha la certa conoscienza del loro carattere. Non c'è da stupirsi se l'ignoranza che circonda la pratica dello spiritismo, spesso affrontato come banale gioco, porti a possesioni, infestazioni, e morte nel peggiore dei casi. Come base teorica per la pratica necromantica tuttavia è necessario anche addentrarsi nello spiritismo, non è un caso se prima di Osare si deve Volere, e Sapere!
Il terzo metodo è quello della vera e propria evocazione necromantica, più diffcoltosa, ma decisamente più sicura. Oggi è improponibile disotterrare un cadavere per compiere un rituale, come è impossibile eseguire il tutto in un cimitero, per questo i rituali tratti dai grimori medevali sono sostanzialmente inservibili, previa correzione e revisione. A livell puramente speculatico è comunque curioso osservare come alcuni simbolismi siano ricorrenti. Innnzitutto il fatto che il cadavere riesumato venga posto nella posizione del crocefisso, posizione che per analogia avrebbe dovuto permettergli di risorgere al pari di Cristo per parlare con l'evocatore. La testa viene posta ad Oriente, ove nasce il sole, il rituale viene svolto all'alba, per simboleggiare rinascita, il Sole avrebe dovuto infondere nuova energia al corpo. Erano favoriti cadaveri recenti, poichè era raicata l'idea che l'energia insita nel corpo i disperdesse lentamene dopo la morte. Usanza curiosa era quella di instillare nelle vene del corpo misture simili al sangue, fatte con fluido mstruale unito a strane erbe, al fine di simulare la vita.
Come viene inteso attualmente, il rituale necromanticoè una semplice evocazione dello spirito di un defunto, non vengono più riesumati cadaveri da bruciare al termine della cerimonia per dare al defunto il definitivo, eterno, riposo. Le caratteritiche della cerimonia sono sostanzialmente simili a quelle dell'evocazione demoniaca.
Viene tracciatol cerchio, eseguito il rituale, convocato e poi congedato lo spirito ed infine chiuso il Cerchio. In questo caso, a differenza dell'evocazione demoniaca, l'entità viene evocata ad oriente ed il praticante si pone ad occidente, questo perchè l'oriente è la direzione in cui nasce il Sole. Il rito viene eseguito preferibilmente all'alba, ed i giorni favoriti sono domenica, sabato e mercoledì. Le cerimonie sono preferibilmente poste sotto il dominio del Sole, di Saturno (che domina ogni spirito), e di Mercurio (che ha anche un ruolo di psicopompo). Nel caso che l'entità evocata non si congedi è necesario ricorrere al bando, utilizzando l'Esagramma di Saturno i cui si traccia il carattere dello spirito.
Per concludere il post, lascio una massima necromantica molto carina:
''La Vita è un Ciclo, ed il Ciclo può essere Invertito, poichè dall'Uno nasciamo, e all'Uno ritorniamo, ma la Memoria trascende Spazio e Tempo''.