CITAZIONE († Rebirth † @ 28/11/2009, 21:25)
CITAZIONE ()0( Shani )0( @ 16/10/2009, 12:47)
CITAZIONE
appunto...però questa è la pecca di chi non ci nasce in mezo e si "fa" con i libri, poi non sa "vivere" senza; questa non è una cosa negativa ne voluta, però bisogna entrare in un ottica, doev i libri non servono...
... anche perchè ci sono insegnamenti che sono solo orali (ad esempio quelli druidici oppure i simboli dei Reiki)... Qui o affini l'istinto, oppure sei tagliato fuori!
D'accordissimo
Ma i libri hanno il loro fascino. E oltretutto sono sufficientemente teorici da dare un quadro generale di tutta la situazione che in insegnamente orali non potresti avere, confrontando così con senso critico tutto ciò che ti viene insegnato/trasmesso.
CITAZIONE
Ritornando al tema principale della discussione..secondo me ogni volta che in una religione si vede scritto "meta" o "regola" o qualsiasi altra parola che ispiri "obbligo" si tende ad attaccare quel determinato canone...io credo invece che non ci sia nulla di male nel mettere per iscritto quello a cui qualunque wiccan potrebbe arrivare anche da solo, sono come una sorta di consigli molto utili per farci riflettere, poi è ovvio che ognuno segue la propria etica, la propria morale, il proprio istinto e chi più ne ha più ne metta...ciò di cui sono sicuro però è che di fronte a questi "suggerimenti" (chiamiamoli così dai), vi sono 2 atteggiamenti estremi ed entrambi sbagliati:
1. Attaccare immediatamente dicendo che nessuno ha bisogno di regole (perchè ripeto, servono solo a farci riflettere, nessun wiccan viene frustato o punito se non aderisce pienamente a questi canoni);
2. Imporre questi canoni a tutti i wiccan (stesso motivo del punto 1.)
Ditemi voi se sbaglio...
Come atteggiamento non è sbagliato, ed è infatti lo stesso cha capita nella religione Cristiana/Ebraica. Dio ha imposto"regole" a cui il buonsenso umano tende per natura. A questo punto, ogni essere umano tende a vedere l'omicidio come un "male morale". E' vero che c'è poi dietro la storiella dell'Inferno. Ma tenete presente che tutto ciò (ed è chiaramente espresso nella Bibbia, Antico Testamento) era stato fatto proprio perchè il popolo di Dio aveva intrapreso un'altra strada: dunque Dio ha messo dei "paletti" da rispettare, che non implicavano un obbligo, ma una pura dirittura morale
In ogni caso Dio perdona tutto, quindi chiunque può fare qualunque cosa; perchè preoccuparsi dunque?
Tutto questo per dire: ogni religione ha le sue "regole", che possono sembrare più o meno "moralmente intuibili": chi divinava con le Rune nell'antica Scandinavia doveva necessariamente dare qualcosa in cambio. Ed era visto come "moralmente giusto", tipico della mentalità Scandinava.
Riguardo alla questione libri ritengo che siano utili, sopratutto nel caso in cui la Guida non ha molto tempo da dedicare ai suoi allievi. Lo dico perchè lo vivo: la mia Guida mi ha insegnato tutto quel che poteva mentre camminavamo insieme, quando mi ha lasciato ho dovuto sopperire alla sua mancanza con dei testi, ed ora che sono io ad essermi trovata a far da Guida mi trovo comunque talvolta a dover fal leggere dei libri. L'insegnamento orale è la cosa più bella che ci sia, ma talvolta può diventare incompleto, o eccessivo per il livello dell'alievo. Per questo si completa con dei libri. Oltre a questo avere del materiale scritto è utile: se dovessimo guardare i miei testi fra foglietti volanti, appunti in ogni angolo, del materiale originario è restato ben poco, in Magia si lavora così, con continui rimandi e rievocazioni, che non sempre è facile fare insegnando oralmente.
Però la Parola, nella sua accezione più elevata è Simbolo e Sigillo, Suono e Vibrazione, che segna nell'interno coloro che la ascoltano. Chi di noi non ha mai provato il fascino di una leggenda ben raccontata........
Poi io sono di parte, in quanto sono un topo da biblioteca che tende ad ammonticchiare una quantità di appunti, foglietti, e testi veramente oceanica
Riguardo invece alla questione regole credo che ci sia un po' da discriminare. E' vero che le 'mete' o 'regole' o chiamiamole come si vuole, vanno a seconda del percorso che si segue, ma è anche vero che le regole, quando divengono dei limiti diventano catene. Le regole devono servire a liberare dai propri limiti, solo lavorando in quel senso le si prende nel modo giusto, altrimenti si rischia quel fenomeno chiamato 'fanatismo' che la società cristiana ultimamente tanto vede nell'islam, ma da cui lei stessa non è esente. E per noi esoteristi, indipendentemente dal sentiero di appartenenza, è la stessa cosa.
Da Iniziata mi sento però di dire che in realtà alla base vi sono solo Quattro Parole:
Volere, Sapere, Osare, Tacere.
L'Iniziato vuole e prende. E lì finiscono e devono finire i suoi 'trip' mentali. Questo è estremamente discutibile per il non Iniziato, che basa ancora il suo pensiero sulla morale e sull'etica, così non è per l'Iniziato, che basa il suo percorso sulla Volontà e sulla frase 'Tutto è Uno'. Se tutti avessimo ben chiaro in mente questo non avremmo bisogno di regole (da cui tiro fuori le Osservanze, o Yama e Niyama, per cui sarebbe necessario un discorso a parte). A che scopo uccidere una persona? quella persona alla fine è me (tutto è uno), e poi anche se la uccido a che pro? l'esistenza è ciclica e costante a sè stessa, ucciderei me stessa, e ucciderei una cosa che non esiste (accettando il 'Tutto è Uno' si accetta che tutti sono parte della stessa cosa, quindi la frammentazione e la pluralità dell'Io sono 'illusioni', vedi quanto riportato nello sepher yetzirah a proposito dell'espressione dell'uno originario come pluralismo).